“Quando ero giovane, non avendo molte risorse finanziarie, compravo molti capi vintage. E ogni volta che acquistavo qualcosa, chiedevo sempre ai venditori di raccontarmi la loro storia. Da qui nacque la mia passione.”
È questo che lo attrae, ad oggi: la storia. “Il fatto che i capi vintage hanno una storia da narrare. A volte vorrei conoscerne l’intera storia in dettaglio” afferma. Tutto ruota intorno al racconto, che abbia a che fare con uno stile specifico di jeans, o di borsa militare, o di orologio di design. E mentre parla dei suoi tre orologi preferiti diventa chiaro che, per lui, gli oggetti vintage sono un modo di catturare i ricordi e collegarsi sia alla Storia, sia alla propria storia personale.
“Ho 6.000 capi di abbigliamento vintage nel mio archivio” rivela, una collezione che indossa e da cui trae ispirazione per il suo lavoro. Lo descrive come “il mio classico guardaroba maschile”. In altre parole, un armadio pieno dei capi best-in-class più rappresentativi di ciò che gli uomini di stile hanno indossato a partire dalla metà del secolo scorso. Se gli chiedete chi sono le sue icone di stile, metterà “The King of Cool” McQueen nella Top 3, insieme a Marcello Mastroianni e a Paul Newman. Top 4, in realtà, poiché l’elenco deve includere anche suo padre, Luciano.
“Non ho mai seguito la moda, ma ho sempre voluto vestirmi in un certo modo”. Un look eclettico il suo, ma che narra di un uomo con uno stile personale che non dà valore all’ultimo modello di questo o di quel marchio mondiale, ma piuttosto a quel senso di atemporalità degli oggetti che gli uomini possono indossare sia in stagione che fuori stagione. Abbinandoli semplicemente con sicurezza e carattere. E non basatevi solo sulla mia parola: nel 2017, al top dell’elenco dei “40 uomini più eleganti del mondo” stilato dalla rivista Esquire si trovava … avete indovinato!